mercoledì 11 novembre 2015

La "Buona Scuola"

Oggi ho bisogno di parlare di un argomento importantissimo per la salute: l'EDUCAZIONE.

Svolgo da qualche anno il mio lavoro di docente un po' particolare...l'insegnante di Sostegno...questa figura strana, vista spesso con superficialità, nonchè come figura di second'ordine, tanto che gli stessi colleghi spesso e dunque alunni faticano a collocare..e tutto questo è proprio il bello della medaglia. Sì, perchè l'insegnante di sostegno, nel suo ruolo di second'ordine si ritrova in una grandissima ed importantissima posizione di OSSERVATORE, una sorta di INTERMEDIARIO tra il mondo del docente (costretto nel suo ruolo da burocrata che deve GIUDICARE la bravura dei suoi allievi) e il mondo dello studente (ragazzi e ragazze adolescenti impegnati nell'arduo compito di crescere in un mondo che non gli rende facile nè umana l'impresa), acquista una connotazione molto particolare. E io, in questo ruolo di OSSERVATORE ci sto una meraviglia e mi sento anche fortunata per certi aspetti, perchè a stare lì ad impazzire dietro registri, scale di valutazione, tabelle, numeri numeri numeri...non ce la farei proprio. I bambini, i ragazzi, non sono numeri! Ci costringono ad abituarci a questo da QUANDO NASCIAMO: ci danno un voto per la nostra reattività, da 1 a 10!!!! Santi Dei e Dee di tutto il mondo!

E insomma dicevo che spesso sono lì, accanto ai miei "Sostenuti", ad ascoltare le lezioni, ad osservare la lezione dal lato degli alunni, a vivere la classe dall'altra parte della cattedra, a vivere la vita della classe, perchè si passano diverse ore nella stessa classe, seguendo l'avvicendarsi delle lezioni. Così ci sono quegli insegnanti tanto legati alla loro cattedra, alla loro posizione, che hanno trovato la loro modalità di insegnamento un po' statico, ma comunque interattivo e a loro modo accogliente. Perchè di professori che odiano veramente il loro lavoro in realtà non ne ho mai conosciuti...e ne ho visti all'opera un bel po'! In ognuno c'è un motivo per cui si sentono importanti per quei ragazzi, per quanto qualcuno lo faccia appunto in maniera troppo "burocratica". Nel proprio ruolo di insegnamento, c'è tutta la propria personalità, le proprie chiusure, il proprio approccio alla vita e alla società. Ed è una gioia conoscere un numero sempre maggiore di insegnanti, più vecchi e più giovani, che a modo loro vivono la classe in modo più coinvolgente, che si mischia a loro, fisicamente e mentalmente. Dall'insegnante di religione ovvero di STORIA DELLE RELIGIONI, che incredibilmente li entusiasma col suo carattere e con ciò che gli spiega della vita "religiosa" dell'uomo dalla preistoria..all'insegnante di storia che racconta i fatti storici aiutandoli a riflettere e a chiedersi il perchè, dando un insegnamento fondamentale: PORSI DOMANDE e non accettare i fatti così come sono riportati. E l'apoteosi c'è stata oggi quando l'energica giovane insegnante di matematica e scienze ha illustrato loro i principi di una sana alimentazione, per l'uomo e per il pianeta...e mi stavo commuovendo: sentir parlare, in un'aula scolastica, di alimentazione sostenibile, della deforestazione dell'Amazzonia (per fare campi per alimentare bestiame per produrre tutte le nostre bistecchine e surrogati di carne con cui ci "nutriamo" quotidianamente), delle proteine animali e derivate, di cibi integrali, biologici...Il tutto dato come ricerche di gruppo ai ragazzi! Mi stavo commuovendo! Una cosa simile già era successa qualche anno fa, quando scoprii, grazie al lavoro stavolta di un'insegnante di italiano, l'esistenza di SLOW FOOD in Italia e nel mondo con questo documentario.







..di cui non condivido totalmente il modo in cui vuole essere sottolineata la "disumanità" di chi vive una vita esasperatamente "naturale", un eremita. C'è un enorme grado di sfumature tra l'eremita, che comunque bisognerebbe rispettare, e le petroliere negli oceani e i fast food americani. Ma bisogna conoscere! E porsi domande sulla roba che maneggiamo quotidianamente. E per farsi domande bisogna esser cresciuti in un ambiente educativo che aiuta a porsele queste domande.

Eccola la "Buona Scuola" che vedo io, quella fatta di insegnanti che (nonostante inseriti, consapevolmente o meno, in un sistema scolastico terribile e vòlto a formare persone che le domande non devono porsele ma devono diventare consumatori ignari e cittadini succubi di un potere superiore) con passione, mentre il loro contratto tra pochi giorni quasi sicuramente finirà o sarà trasformato in altro, apportano il meglio che possono, dialogano, accolgono i comportamenti più assurdi cercando finalmente di ascoltare cosa succede dietro quella corazza apparentemente marcia di un bulletto..

La Buona Scuola è la rivoluzione che silenziosamente si muove!