domenica 28 maggio 2017

DIRITTO ALL'ISTRUZIONE..LIBERA E GRATUITA

La nostra Costituzione, che raccoglie tanta saggezza ed è stata un contributo luminoso nel panorama della storia italiana, nell'art. 30 esordisce: “E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli” e nell'art.33: “L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento”.
Dunque, se io da genitore non voglio delegare l'istruzione a cui i miei figli hanno diritto (e che io ho il dovere di fornire loro) ad un'istituzione (che fa acqua da tutte le parti), posso farlo! Specie quando si è genitori non abituati a delegare...neanche ai nonni!
Istruire “a casa”, educazione parentale, homeschooling...termini che cominciano a diffondersi, nel bene e nel male e che creano in ognuno una propria idea.
E' una soluzione che non deve assolutamente essere adatta a tutti, ma alla luce di tante riflessioni e osservazioni, perchè non dovrebbe esserlo per chi sente che possa essere la cosa migliore per i propri figli!?

Questo mio post, articolo o come lo si voglia chiamare, nasce dall'esigenza di esprimere appunto tutte queste considerazioni personali, frutto di lunghe ricerche e analisi delle possibilità e degli aspetti dell'educazione, della pedagogia, della crescita armoniosa di essere umani “da istruire”. Poichè queste realtà vengono sempre più alla luce, anche legislativamente parlando, con pseudo imposizioni (sempre interpretabili in fondo!), quasi per paura che “scappi di mano la situazione”, è maturata in me l'esigenza di cominciare a tenere un diario in cui potrò documentare anche virtualmente e pubblicamente il nostro percorso, anche perchè mi potrebbe essere utile “materiale” di ogni tipo nel momento in cui non vorrò far sottoporre con obbligo ad un esame annuale dei bambini piccoli dei quali si debba accertare la loro istruzione, per la quale non serve un'esaminazione né una votazione!!! Il nostro personale percorso, innocuo, non di èlite e non recluso, ma sicuramente ricco, ricco di vita e di realtà, quelle che vedo mancare nelle aule tutti i giorni.
Così che anche le parole sopra citate (educazione parentale, homeschooling,...) possano avere diversi colori immaginativi sempre di più.

Comincerò toccando i punti fondanti di questa scelta e le parole “chiave” fin'ora emerse:

  • Rispetto dei tempi individuali di crescita, apprendimento e aspirazioni. Stimoli ed insegnamenti spontanei nel e dal mondo circostante (in un èra in cui gli stimoli risultano anche eccessivi!).
  • Momenti di socializzazione spontanea in luoghi pubblici: parchi, giardinetti, viaggi. In cui osservando i propri figli si può avere un'idea della naturale ricerca degli altri (nel momento in cui ne hanno voglia ovviamente! Perchè anche la riservatezza e i momenti di solitudine vanno rispettati e sono umani!) nonché dell'organizzazione autonoma di giochi che scaturiscono dalla loro fantasia. Abitando inoltre in un contesto comunitario in cui uscendo dalla porta ampi cortili, giardino e campagna permettono l'esplorazione dell'ambiente, fonte di grandi insegnamenti, nonché la relazione con diversi adulti di famiglia, ospiti in visita e cugini in cui è costante la necessaria adattabilità alle esigenze e differenze caratteriali, gestione dei ruoli, confronto tra diverse età, stimoli reciproci, passaggio di conoscenze. Nonchè il rapporto fraterno quotidiano fonte di sane frustrazioni e insegnamento del rispetto dell'individualità altrui, a differenza di un impianto scolastico che vuole i rapporti fraterni, specie nei più piccoli, sempre ben divisi e distinti. Ovviamente è nostra cura fornire anche momenti indipendenti tra loro, in cui ognuno si dedica a ciò che desidera o fa un'uscita mentre l'altro no, ad esempio. Il tutto sempre possibile con la presenza – visibile o meno – di adulti che accolgono e affrontano nel modo più genuino gli avvenimenti.
  • Pazienza: grandi dosi sicuramente! Ma dopo aver passato una giornata ognuno per conto suo (figli a scuola e attività, genitori a lavoro o meno), quando ci si rincontra, quanto lavoro bisognerebbe fare per riconnettersi uno con l'altro? Ascoltarsi, accogliere le frustrazioni eccessive e irrispettose con cui i bambini vengono caricati nella maggiorparte degli ambienti scolastici (e noi lavorativi!)?!
  • Circle time (creare un cerchio!! Fatelo, qualsiasi cosa facciate nella vostra vita!!!!) per prendere decisioni, calmarsi insieme in momenti particolarmente difficili e anche per organizzare la giornata (che siano commissioni da fare, impegni, burocrazia, spese, sport, uscite in compagnia, laboratori, spettacoli, ecc..)
  • Apprendimento (didattica) spontaneo! A questa età (4 e 6 anni) basta proporgli qualcosa a mo' di gioco ma spesso non serve perchè sono loro a chiedere talmente tante cose (giocare a carte, scrivergli qualcosa, perchè vogliono vedere come si scrive quella lettera piuttosto che un'altra...cucinare, parlare della salute e di come funzioni il corpo...). I miei tentativi di impostare “attività” molto didattiche, giustamente, falliscono! Mentre si cattura sempre l'attenzione con giochi e attività legate ai singoli interessi e accogliendo gli stimoli che stesso loro ci danno. Certo, spesso essendo in due, non si sfrutta al massimo l'attenzione di ognuno poiché in questa fase il più piccolo (anche per carattere) prentende un'attenzione altissima ma nel tempo anche lui sta imparando a rispettare i tempi e gli spazi altrui. In fondo a scuola non sarebbero certo stati rispettati i loro singoli e saltuari interessi neanche per un attimo perchè bisogna aver voglia di scrivere, disegnare, giocare, ballare, in momenti prestabiliti e imposti!
Insomma, si scopre che ogni curiosità e attività quotidiana diviene un momento di apprendimento!!

..un esempio di..giardinaggio..

..falegnameria..

..musica...

..divertimento..con protezione fraterna!!

..riti di primavera..

A questo punto urge per me sottolineare gli aspetti che quotidianamente osservo in diverse scuole pubbliche (cambiando almeno due scuole l'anno), luogo preposto all'istruzione e che seppur con le sue eccezioni impone fortemente alcuni dettami. Si parla spesso di alcune cose di cui do la mia lettua:
  • deficit dell'attenzione (a causa del rigido sistema in cui tutti devono imparare le stesse cose negli stessi tempi, nonché per l'accesso troppo precoce a troppi sistemi tecnologici con annessi video, giochi e quant'altro - che nella maggiorparte dei casi invece di stimolare positivamente arrecano danno per via di una struttura cerebrale ancora non pronta a gestire una stimolazione eccessiva di quel tipo)
  • competizione tra pari (voti, bravura sottolineata, discredito di ritmi diversi, ricerca di “risultato”...)
  • disamore verso l'apprendimento per l'eccessiva frustrazione a cui è sottoposto un bambino che per natura impara sbagliando e dove invece l'errore è sottolineato in modo più o meno screditante
  • sfiducia verso un mondo adulto giudicante e autoritario (si fa come dico io!)
  • divario tra vita reale e apprendimento: chiusi in aula il 90% del tempo in circa 9 mesi con obbligo di ingurgitare nozioni sterilizzate dalla loro applicazione e osservazione nel mondo.

Per non trovare tutto ciò, di solito alcune scuole “libertarie” o comunque basate su pedagogie eccellenti e rispettose, permettono una certa salvezza (se ben gestite!)...ma ad un caro prezzo ahimè!

Non è detto che sia la scelta “eterna” per questi due cuccioli, nessuna imposizione, ma sicuramente la scelta migliore in questo momento attuale della loro vita essendo loro felici, sereni e vitali. Cammin facendo vedremo insieme alle loro evoluzioni, le strade migliori da intraprendere. Essere aperti ad osservare, aggiustare “il tiro”, cambiare strada, prendere deviazioni, colmare necessità...

Questo dovrebbe essere a prescindere il ruolo di ogni genitore!